La conoscenza con il conseguente rapporto di amicizia ricco di stima e affetto nei confronti di Riccardo D’Andrea avviene quasi per caso qualche anno fa… quando con tanta determinazione, che solo nel sud si può trovare in giovani ragazzi di quell’età, unitamente al lavoro o agli studi nutriva un profondo amore verso il pugilato in cui cercava spazi consoni alle sue possibilità. Oggi quel sogno si sta concretizzando in qualcosa di più reale, e non posso che essere fiero per aver incitato i suoi sacrifici sin dagli inizi e durante anche alti e bassi nella sua carriera. Involontariamente dunque si è creato un forte legame con la città di Grosseto, dove ha partecipato diverse volte a manifestazioni pugilistiche anche con la canotta della nazionale e più volte si è unito alle spedizioni che la squadra grossetana ha fatto all’estero. Per questo ho voluto rendere compartecipi i suoi tifosi delle possibilità di raggiungere Rio in occasione dei prossimi Giochi Olimpici
AR: ora che sei ormai un titolare della nazionale come vivi questo ruolo?
RD: In uno sport così duro è più che necessario avere forti sostenitori, il mio primo maestro di società Ercole Morello ha fatto un grande lavoro con me spesso più psicologico che fisico, in più sin dall’inizio gli amici Raffi e D’Amico e Grosseto tutta mi ha dato man forte nella boxe. Quando venni la prima volta a Grosseto non avevo la minima idea di poter arrivare a questi livelli, devo dire che il rapporto con i compagni di squadra ad Assisi è fantastico, a livello familiare. Abbiamo dei tecnici che si prendono cura di noi come figli, il Ct Bergamasco ci mette l’anima per tirar fuori tutto da noi, è una persona eccezionale, come grande stima ho del nostro Robertone nazionale, Cammarelle, atleta simbolo della nazione e persona umile e splendida, vorrei dedicargli davvero con tutto il cuore una grande vittoria in futuro…
AR: Ed ora? Una grande novità che lo coinvolge, vediamo nel dettaglio:
RD: È di pochi giorni fa la notizia per cui la franchigia polacca (Hussars Polland) mi ha inserito nella loro scuderia per partecipare alla sesta edizione delle World Series of Boxing.
AR: non è il primo anno per cui partecipi nelle wsb vero?
RD: Sarà la mia terza stagione in questo splendido tornei, dove ho affrontato pugili di alto livello tra cui l’attuale campione del mondo dei 56kg Conlan in America, dove persi davvero di un soffio…
AR: per te avrà un doppio effetto questa edizione, perche?
RD: oltre a mettermi in mostra in campo internazionale e affrontare sfide di valore, la partecipazione a questa rassegna mi consentirà grazie agli incontri disputati nelle scorse edizioni di poter prendere parte con la nazionale al torneo di qualificazione olimpica che si terrà in maggio in Bulgaria, dedicato appunto ad atleti del circuito APB/WSB. Per cui quel periodo sarà fondamentale per me, dovrò essere nel pieno delle forze per strappare il pass per Rio2016, quello che prima per me era solo un sogno voglio che ora sia realtà.
AR: augurandoti di arrivare a questo tuo obiettivo, quale saranno i tuoi programmi futuri?
RD: come molti atleti della nazionale sono in forza in un gruppo sportivo, la forestale nel mio caso, che ringrazio e mi da la possibilità di esercitare la mia passione a pieno senza disturbi di altri genere.
Però devo dire che da quando nel dilettantismo non esiste più il famoso caschetto, mi sento molto più a mio agio, sono sciuro che tornerò ancora a combattere a Grosseto , in un futuro come quasi tutti i pugili vorrei approcciarmi al professionismo e so che anche in questo la città maremmana potrebbe darmi una spinta in più…
Nella foto da sx a dx Riccardo D’Andrea, Paul Malignaggi, Domenico Valentino, Amedeo Raffi